31 gennaio 2006

Scienze della Comunicazione: Parlano gli Esperti!!



Da Monster.it

Tavola Rotonda sul futuro del corso di Laurea in Scienze della Comunicazione,
presso il ComPA di Bologna (il Salone della Comunicazione Pubblica)


Ho letto e riletto questo articolo, prima di decidere di commentarlo. Lo devo proprio confessare...
Del resto, potremmo dire che l'argomento "mi tocca da vicino"... molto vicino...
Al ComPA di Bologna erano presenti personalità di spicco del panorama italiano della formazione in comunicazione, come Mario Morcellini, Piero Tosi, Alessandro Rovinetti, etc, ma anche di Confindustria, etc.
Si dibatteva sui risultati conseguiti dal corso di laurea e sulle prospettive di sbocchi professionali.
MI hanno colpito profondamente i numeri, citati durante l'incontro, da Andrea Cammelli di AlmaLaurea, una delle più attendibili banche dati degli studenti universitari italiani.

Dopo un anno dalla laurea lavora il 72% degli esperti in comunicazione, dopo 3 anni lavora il 91%, e dopo 5 anni lavora il 95%.

Sembra un dato innegabilmente positivo, a dimostrazione che il mercato del lavoro è ad oggi perfettamente in grado di assorbire i laureati in Scienze della Comunicazione, nonostante l'incremento esponenziale del numero di laureati negli ultimi 3 anni, a seguito della riforma dell'Università italiana. Ciò significherebbe essere di fronte ad un mercato del lavoro fattosi maturo e cosciente delle problematiche della comunicazione, dei nuovi media e delle strategie di marketing operativo. Un mercato Italiano del lavoro finalmente Europeo e moderno, attivo e competitivo.
Ma a raffreddare bruscamente gli entusiasmi, arrivano i dati successivi:

L'unico neo che si può rilevare nei dati di AlmaLaurea, è il fatto che pochi laureati trovano sbocco nei loro settori "d'elezione". Solo il 15% dei laureati in Scienze della Comunicazione lavora nel campo della pubblicità e appena il 2% è diventato giornalista. E il mondo delle Public Relations è ancora più difficile.

Unico neo? No dico, UNICO NEO?? Stiamo dicendo che, in totale, nemmeno 1 laureato su 5 lavora nel campo della comunicazione. Stiamo dicendo che, sostanzialmente, il mercato del lavoro Italiano NON HA CAPITO NULLA, che le aziende HANNO CAPITO POCO e che i "nuovi"(e soliti) imprenditori italiani NON HANNO MAI CAPITO NIENTE!
Stiamo dicendo che ci si ostina a non voler comprendere quanto sia falsa l'equazione COMUNICAZIONE=PUBBLICITA': ma chi l'ha mai detto?
C'è Comunicazione nel progettare una Rete Dati Aziendale ben fatta; c'é Comunicazione nel creare nuovi Programmi semplici; c'è Comunicazione nella Gestione delle Risorse Umane, c'é Comunicazione nella Formazione del Personale; c'è Comunicazione nel Progettare un Sito Web in grado di essere utilizzabile dal pubblico; c'è Comunicazione nel Gestire l'Immagine Aziendale ed il Customer Care...
Signori... Pensate serva solo una Laurea in Economia per entrare in una azienda? O una Laurea in Legge? E a cosa serve avere un Laureato in Economia che "poi" fa un Master in Comunicazione, quando si possiede già una preparazione specifica?

La verità è che il modello inprenditoriale italiano si è rivelato fallimentare sotto tutti gli aspetti. Dove sono le grandi aziende italiane, dove sono le vantate eccellenze imprenditoriali? Troppo concentrati su speculazione e profitto, per investire sulle risorse umane, nella ricerca e nella Comunicazione.
Non parliamo poi della "deregulation" delle Università Italiane, che spezzettano corsi e studenti, fornendo loro pochi programmi e strumenti ancor meno all'avanguardia (e del resto, i soldi non ci sono...): i punti di eccellenza nella preparazione universitaria sono spariti, tranne dove siano ancora presenti forti limitazioni alle iscrizioni e investimenti privati.

Di fronte a questo quadro, riporto il commento di Franco Guzzi, Presidente dell'Associazione delle Agenzie di Relazioni Pubbliche:

La laurea in Scienze della Comunicazione è un elemento importante, ma non l'unico. Una persona ombrosa, ad esempio, non potrà essere un buon comunicatore. A mio parere, purtroppo, comunicatori si nasce e non si diventa.

Oh giubilo e gaudio!! Se cotanta saggezza non fosse discesa tra noi mortali, non avremmo mai scoperto l'arcano!
Signori miei, inutile che vi scanniate a cantare se siete stonati come una campana: non fa per voi.
Signori miei, se non sapete fare altro che quadri "stile Asilo Materno", lasciate stare i pennelli.
Signori miei, se quando vi mettono in mano una chiave inglese vi viene l'orticaria, i motori non fanno per voi.
NON CI AVEVO MAI PENSATO!!!! Non credevo che per scegliere una università fosse necessario essere "portati" per la materia!! Probabilmente, chi si laurea in Matematica l'ha sempre ODIATA!

Il mio dubbio, dopo questa perla, è che se la stessa limpida saggezza delle parole citate, permea stabilmente i cervelli di imprenditori e "attuali" comunicatori di successo, allora si capiscono da soli i motivi per i quali OGGI l'Italia sta dove sta...

Vado a fare l'imbianchino, da piccolo mi sporcavo sempre coi pennarelli...

Image courtesy of Banco Alimentare

Comments:
Eggià...ben poco da lamentarsi "loro"... ma noi...
Vabbè... fuggiremo!
:-)
 
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